venerdì 22 febbraio 2008

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...La sua storia parte da due semplici mendicanti...due elfi...troppo impegnati a viaggiare, troppo impegnati a guadagnare il minimo indispensabile per sopravvivere, troppo impegnati nei loro viaggi per allevare quella piccola creatura che ormai la donna teneva nel suo grembo...così, appena nata una bellissima bimba delicata e indifesa, persa nel pianto che assale i neonati ancora prima che aprano gli occhi, venne abbandonata in mezzo ad un bosco, lasciata dalla madre che l'avrebbe rimpianta per il resto della sua vita. Quella graziosa creatura, sporca di fango e sangue, venne trovata per caso da un gruppo di ragazzini che giocavano da quelle parti, anche loro abbandonati a suo tempo nello stesso modo, sopravvissuti grazie ad un povero vecchietto che da sempre desiderava avere figli, ma sorte vuole che fosse sterile, disperato ed essendo sicuro di non poter avere dei figli veramente suoi, si trasferì in una forsesta sconosciuta dove vi trovò tre piccoli gemelli abbandonati, successivamente ancora altri bambini, sempre nello stesso identico punto: la terra stava partorendo per lui e lui metteva incinta la terra con l'amore che provava per ogni neonato che accudiva...ma forse era solo un caso... Avvertito dai suoi figli adottivi, prese fra le braccia la bambina, recitò una piccola preghiera a Nephthys, e le diede un nome: Nausicaa. Lei crebbe in povertà con i suoi fratelli fino all'età di 12 anni, finchè il vecchio morì, lasciando i ragazzi in una scuola di addestramento. Per la prima volta Nausicaa tocco una spada...sembrava felice, non sapendo che imparare ad usare quell'arma le avrebbe segnato un destino di guerre e dolori. Rimase in quel posto per 50 anni, imparando ad usare arco, spada, corde e dominare le arti magiche. Una volta che finì l'addestramento, appena messo piede fuori da quella scuola, si trovo dispersa in quel mondo che stava andando ad affrontare. L'unica cosa che era in grado di fare era combattere, e in un periodo di pace come quello le serviva ben poco. Continuò quindi a vagare da sola, cacciando per procurarsi del cibo, andando di città in città, non rimanendo per più di una settimana nello stesso posto...finchè non incontrò lui. Un umano dai capelli neri di pece e occhi di rame. diceva . Da quel momento una strana forza tratenne Nausicaa in quella città, ci rimase per oltre tre anni e con l'andare del tempo, conoscendo sempre meglio quel misero umano (così lo definiva scherzosamente) finì per innamorarsene. Andava tutto bene sino a quel fatidico giorno, sia maledetto quel giorno così strano quanto orribile; Dylan, in piedi immobile su una roccia al limitare del lago, proprio di fronte a lei, le appariva di spalle, ritto, quasi di ipnotica contemplazione del tramonto che si specchiava nelle acque immote; con le braccia distese e le mani lievemente scostate dai fianchi, i palmi protesi in avanti e le dita lievemente contratte...quasi a donare al sole morente una segreta forza. Nausicaa immobile lo ammirò nascostamente, mentre i suoi pensieri tacevano ad uno ad uno...ed un silenzio interiore la prese...come tutta la natura intorno a lei; persino il vento che fino ad un istante prima animava le foglie del salice sembrava assorta, ne dal vicino boschetto giungevano le solite voci di uccelli...e mentre più nulla intorno esisteva...udì il suo canto. Non comprese le parole o forse...non esistevano, poichè ciò che udì...era come la felicità di un bimbo che ripete un incantesimo ad un mondo che non conosce dolore...così il canto di Dylan la rapì per un interminabile istante al ricordo della sua troppo dura e non lontana infanzia. Quando all'improvviso il cuore le palpitò dolorosamente il petto ed un brivido gelido di pericolo le attraversò le ossa, non sentiva più il suo canto, egli racchiuse le dita e le braccia...ora non contemplava più il tramonto; anche dal boschetto, animato sino a poco prima da un magico silenzio, arrivò un suono di ali impaurite, l'aria diventò fredda e ostile, e una grossa sagoma nera, dall'incomprensibile forma, si fermò dinnanzi a quel dio caduto sulla terra, e senza che lui si potesse difendere...venne rapito, senza preavviso, senza un saluto, senza un bacio. Nausicaa era sconvolta, dov'era finito lui, unica ragione di vita? lui che con uno sguardo poteva far dimenticare tutto il male del mondo, lui che poteva sfiorare un fiore appassito ridandogli vita, lui che al solo emettere un suono tutt'intorno taceva magicamente, lui...lui...ora non era più qui...cos'era quello ombra tanto malvagia da portare via un anima tanto bella...che stava succedendo ora al mondo che la circondava? Nausicaa non provò tristezza, nè paura, nè sconforto, solo odio muoveva il suo corpo, doveva ritrovare Dylan a tutti i costi, e uccidere tra atroci sofferenze quella maledettissima ombra oscura, che aveva osato toccare cosa tanto bella. Lei partì subito, anche nelle altre città quell'essere si fece vivo, rapendo o assassinando alcune persone che apparentemente venivano scelte da quella "cosa". durante la sua ricerca si affiancarono altri compagni, ognuno in viaggio per un motivo diverso, aspettando con impazienza di arrivare a dastinazione per morire...o di compiere la loro vendetta.

martedì 19 febbraio 2008


buona notte a tutti...dopo molto tempo eccomi qua che torno a scirvere in questo misero blog (dico misero perchè se vedete quello di monica mi sento miserabile...slurp!) ho deciso di aggiornarlo anche per fare un dispetto...inizio dal principio. Ebbene si, anche quest'anno a scuola hanno dato le solite pagelle di fine primo quadrimestre, i voti sono sempre gli stessi, cioè orribili, e benchè non mi abbiano mai bocciata, come ogni anno arriva la solita predica "non ci sono più speranze, non dai soddisfazioni, non studi mai..." e parte il solito paragone...è sempre lo stesso, io mi stuferei a ripeterlo così tante volte: "è come se tu dovessi portare un cumulo di sabbia al piano superiore, non lo puoi portare tutto assieme e qindi ne prendi un secchio oggi, un secchio domani e così via, se salti un giorno sappi che il giorno dopo dovrai portare 2 secchiate assieme" boh, forse questo discorso alla fine ha veramente qualche significato, comunque dicevo...arrivano le pagelle del quadrimestre orribili e iniziano le urla, ok tutto normale, poi il discorso non c'è più nulla da fare, e ci siamo, poi il paragone, perfetto...poi di nuovo urla, ok potevano bastare quelle di prima...predica, di nuovo?!?!? Urla..e bastaa!! E dulcis in fundo...punizione...coooosa???? Punizione? Ecco in cosa consiste: non uscire di casa, ok va bene, tanto non uscivo neanche prima, ma ora non potrò più andare a casa di vivi il sabato sera o andare al cinema quando c'è un film carino. Poi, non posso più suonare con gli amici a casa, cosa che mi rode già di più, anche se ultimamente non stiamo più facendo nulla. Poi, a letto alle 10:30...cazzo sono per caso un bambina di 10 anni?? Le galline se mi vedono mi fanno bè, già a letto? Poi...mi staccano la connessione...NOOOOOOOOO LA CONNESSIONE NOOOOOOOOOO LURIDI VECCHIACCIIII RIDATEMI LA CONNESSIONEEEEEE, e così il giorno dopo queste "nuove regole che ho adottato io da rispettare in questa casa" (parole di papà) mi ritrovo rinchiusa in casa, senza poter suonare e con un pc che messo lì senza connessione non valeva più nulla. naturalmente mio padre non mi ha parlato per due giorni, come se gli avessi fatto dispetto...mah...ecco che mi rinchiudo in camera a studiare quello che mi serve studiare e far finta di studiare per far vedere che mi sto impegnando di più. Eeee si, cosa non farei per riavere la connessione...eppure lo sapevo...sapevo della presenza di un altro computer nella casa, il mio computer, quello in camera mia, e camera mia sta al secondo piano. mmmm pensandoci bene la connessione l'ha tolta solo al piano di sotto, ed ecco che provando la connessione proprio in quel computer, mi si illuminarono gli occhi! La prima pagina di yahoo era lì, come se nulla fosse successo...posso ancora usare Internet! In gran segreto! E quando loro un giorno furono fuori di casa, io feci scambio di computer, quello di giù potentissimo con quello di camera mia che mia zia in carriola è più veloce. Preoccupazioni: si accorgeranno dello scambio effettuato? Se si accorgono dello scambio che succede? Se per puro caso dovessero leggere questo blog avrò già la tomba scavata? Se mi beccano mentre uso internet in camera mia l'inferno avrà già un posticino per me? Benefici: POSSO ANCORA USARE INTERNET! mmm mi sa le le preoccupazioni sono più rilevanti dei benefici, ma fa nulla...ed ora sono qui, in questa prigione di vecchi, aspettando il momento più opportuno, stando in continua tensione per paura che mi scoprano, per poter accedere alla cosa più bella inventata dall'uomo, il web! sempre sia lodato! E tra una pizza schifosissima e il film di Caravaggio a cui devo assistere per volere dei miei genitori, vi saluto attendendo miglioramenti, o peggioramenti, di questa tristissima situazione.